Mozia si illumina: attivato il collegamento dell’isola alla rete elettrica nazionale
L’Isola di Mozia è ora servita da una connessione stabile alla rete elettrica di distribuzione nazionale che abilita nuove prospettive di sviluppo per le attività del territorio
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È stata inaugurata l’11 maggio 2025, nella suggestiva cornice del Museo Whitaker, la connessione elettrica stabile dell’isola di Mozia alla rete elettrica nazionale. Un passaggio storico che proietta nel futuro uno dei siti archeologici più importanti dell’area mediterranea.
L’intervento è stato realizzato da E-Distribuzione su incarico del Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana, nell’ambito del “Programma Isole Minori nella Regione Siciliana”, con un finanziamento di circa 2,5 milioni di euro a valere sul Programma Operativo Complementare (POC 2014-2020).
Infrastruttura e territorio si incontrano così in un progetto che restituisce energia e prospettiva a un luogo di notevole valore culturale e ambientale.
Un’infrastruttura al servizio del territorio
L’isola di Mozia sorge sulla laguna dello Stagnone di Marsala, tra l’Isola Grande e la costa occidentale della Sicilia. Antica città fenicia e oggi centro museale di rilievo internazionale, Mozia custodisce un eccezionale patrimonio storico e naturalistico, valorizzato dalla Fondazione Whitaker attraverso un’intensa attività di conservazione e ricerca. Fino ad oggi, l’isola era alimentata da un gruppo elettrogeno privato da 400 kW, una soluzione provvisoria che ne limitava lo sviluppo.
L’integrazione con la rete elettrica nazionale rappresenta un cambio di scala per l’isola e per le sue prospettive di crescita che abilita la possibilità di connessione di impianti di generazione distribuita da fonti rinnovabili (FER). La nuova infrastruttura garantisce un aumento della potenza disponibile fino a 10 MW, aprendo a nuove opportunità per le attività ricettive, agricole e culturali presenti sul territorio, in particolare per la valorizzazione di produzioni agricole di pregio, come la vite autoctona coltivata sull’isola.
Infrastruttura e compatibilità ambientale: un equilibrio possibile
La realizzazione dell’opera ha richiesto soluzioni tecniche mirate, in grado di coniugare efficienza realizzativa, innovazione tecnologica e tutela del contesto naturale e archeologico. Il collegamento è stato ottenuto mediante la posa di un cavo di circa 2,5 km – di cui 1,2 km su terraferma nel territorio del Comune di Marsala e 1,3 km al di sotto della laguna – utilizzando la tecnologia No-Dig, basata sulla trivellazione orizzontale controllata (TOC).
Questa tecnica ha permesso di evitare scavi a cielo aperto, tutelando l’integrità ambientale di una delle aree umide più preziose della Sicilia e garantendo la piena compatibilità dell’intervento con il contesto paesaggistico e archeologico circostante, che comprende l’area protetta dello Stagnone di Marsala
L’intervento, supervisionato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani, include anche la realizzazione di una Cabina Secondaria sull’isola e l’installazione di un collegamento in fibra ottica, che abilita servizi digitali avanzati a supporto della gestione museale, della fruizione turistica e della sicurezza del sito.
Un impegno condiviso per un futuro più sostenibile
L’inaugurazione ha visto la partecipazione delle principali istituzioni e attori coinvolti nel progetto. Dopo i saluti della Direttrice e del Presidente della Fondazione Whitaker, Maria Enza Carollo e Paolo Matthiae, è intervenuto Roberto Sannasardo, Energy Manager della Regione Siciliana e Responsabile del progetto, seguito da Riccardo Guazzelli, Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani, e dall’Amministratore Delegato di E-Distribuzione Vincenzo Ranieri, che ha dichiarato: «Siamo orgogliosi di consegnare a Mozia un modello di efficienza e sostenibilità, che assicura energia pulita e nuove opportunità di sviluppo per l’isola. Un risultato che è frutto di una solida unione di intenti tra istituzioni, E-Distribuzione e imprese al servizio delle comunità, e conferma ancora una volta la centralità delle reti elettriche di distribuzione quale principale abilitatore della transizione energetica e industriale» .
A concludere l’evento è stato il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani: «Abbiamo voluto imprimere una forte accelerazione al progetto per dare una risposta tangibile a quella che ormai da tempo, per Mozia, era un’esigenza non più rinviabile. L’isola adesso è in grado di fornire ai visitatori un servizio pienamente all’altezza della sua proposta culturale garantendo una migliore fruizione e permettendo al museo gestito dalla Fondazione Whitaker di estendere gli orari di apertura. Allo stesso tempo, il nuovo collegamento garantisce una maggiore sostenibilità ambientale, permettendo di eliminare le emissioni inquinanti del gruppo elettrogeno a gasolio impiegato fino ad ora». Il momento simbolico dello switch-off del vecchio gruppo elettrogeno ha segnato l’inizio della nuova alimentazione elettrica stabile e pulita, tracciando una linea di continuità tra passato e futuro.
Un modello replicabile per il sistema delle isole minori
Il progetto si inserisce nel quadro del “Programma Isole Minori nella Regione Siciliana”, finalizzato a collegare alla rete elettrica nazionale le isole ancora dotate di sistemi autonomi di distribuzione, superando condizioni di isolamento infrastrutturale. La dipendenza da fonti energetiche esterne, la variabilità stagionale della domanda e la limitata presenza di impianti da fonti rinnovabili costituiscono infatti elementi comuni all’intero sistema delle isole minori siciliane.
L’intervento realizzato da E-Distribuzione dimostra invece come, attraverso una pianificazione attenta e soluzioni ingegneristiche all’avanguardia, sia possibile garantire anche a realtà insulari delicate un servizio elettrico compatibile con le vocazioni naturali e culturali locali.
Mozia inaugura così una nuova fase della propria storia: un’isola millenaria che si risveglia con un’infrastruttura elettrica moderna e affidabile, pienamente integrata nel sistema nazionale e compatibile con la valorizzazione del patrimonio archeologico e ambientale dell’isola.