• 21 maggio 2024

Come funziona la rete di distribuzione: le cabine secondarie

Seconda puntata della rubrica che racconta il viaggio dell’energia elettrica in ogni angolo del Paese

Immagine cabina secondaria

Le cabine secondarie svolgono un ruolo importantissimo sul territorio: convertire la Media in Bassa tensione per portare l’energia in case ed edifici. Proseguiamo la nuova serie di articoli che ci stanno portando a compiere questo viaggio all’interno dell’infrastruttura di distribuzione elettrica per conoscerla più da vicino. Nel primo articolo abbiamo raccontato la lunga storia di innovazione e progresso tecnologico che vede il contatore come protagonista. Oggi tocca alle linee elettriche in Bassa Tensione e alle cabine secondarie di trasformazione.

A ogni potenza il suo cavo

Ogni contatore riceve l’energia attraverso un cavo lungo il quale scorre corrente a una tensione compatibile con gli usi finali ai quali è destinata. Immaginiamo un comune ferro da stiro, che impegna mediamente una potenza di 1000 watt: se la distanza che lo separa dalla presa di corrente è di un metro o poco più, sarà sufficiente utilizzare due fili con un diametro di un millimetro. Ma se la distanza fosse di un chilometro la situazione sarebbe molto differente: servirebbero dei cavi molto grandi, con un diametro ben superiore ai dieci millimetri. Il risultato è che, se si volesse portare la potenza abitualmente necessaria a soddisfare 1000 utenze domestiche alla tensione di 230 Volt su una distanza di dieci chilometri, servirebbero dei cavi giganteschi, di quasi un metro di diametro.

Qualsiasi conduttore, che sia di rame o di alluminio, offre una certa resistenza al passaggio della corrente elettrica e, siccome la potenza utile è data dal prodotto tra questa corrente e la differenza di potenziale applicata (la tensione misurata in Volt) accade che maggiore è la corrente, maggiore dovrà essere la dimensione del conduttore, a meno di veicolarla ad una tensione molto più alta di quella richiesta per l’utilizzo finale. Per questo le linee elettriche si dividono tra quelle ad alta tensione, oltre i 36.000 Volt, capaci di trasportare potenze molto elevate, quelle di media tensione, tra 1.000 e 36.000 Volt, adatte alla fornitura delle grandi utenze industriali, e quelle di bassa tensione, che arrivano fino nelle nostre abitazioni.

Le cabine secondarie e il loro ruolo

Le cabine secondarie di E-Distribuzione sono oltre 450mila, sparse lungo tutte le ramificazioni della rete nelle campagne così come nei grandi centri abitati. Sono costituite essenzialmente da un quadro di media tensione, con interruttori che possono isolare la cabina dal resto della rete per effettuare interventi di ripristino in casi di emergenza, e da un trasformatore che abbassa la tensione dai 10.000 Volt o più fino ai 400 dei collegamenti in trifase. Fanno parte dell’impianto anche sistemi di controllo sul lato della bassa tensione, apparecchiature di controllo e monitoraggio e sistemi di comunicazione, come i collettori che raccolgono i dati criptati raccolti dagli smart meter e li rinviano al sistema di controllo centrale deputato alla misura dei singoli punti di prelievo.

Ma che aspetto hanno le cabine secondarie nel concreto? Le loro fattezze possono variare: si va così dalle classiche torrette in muratura che accolgono l’energia elettrica attraverso i classici fili nudi sostenuti da palificazioni e piccoli tralicci, ai sistemi più recenti, realizzati con moduli prefabbricati studiati per rispondere sempre più efficiente alle esigenze di inserimento nel territorio circostante, ovvero alle cabine "invisibili" perché dislocate nel sottosuolo urbano. Ancora: si spazia dalle cabine tipiche delle aree rurali, con minore richiesta di potenza, ma con distanze di servizio relativamente impegnative, collocate quasi sempre sugli stessi pali deputati al trasporto dell’energia in Media Tensione, alle cabine di maggiore potenza realizzate all’interno di edifici che ospitano attività industriali, artigianali e commerciali così come uffici, ospedali o grandi complessi pubblici.

In media, ogni cabina serve una settantina di utenze, per una potenza di qualche centinaio di kW, ma questo valore può variare notevolmente a seconda delle esigenze della cittadinanza, perché la nostra missione è di consegnare l’energia elettrica in tutto il Paese, con continuità e nel rispetto dell’ambiente.

Così E-Distribuzione arriva ovunque sia necessario, per soddisfare le necessità di oltre 31 milioni di clienti.