• 04 novembre 2022

COP27: il clima non può aspettare

In partenza il summit mondiale delle Nazioni Unite chiamato ad una svolta

Summit mondiale COP27

La lotta al climate change arriva ad un nuovo punto di svolta. Dal 6 al 18 novembre si svolgerà a Sharm El Sheikh, in Egitto, la COP27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022, un appuntamento importante che chiama in causa il nostro futuro.

“Placcare” il clima e i suoi effetti devastanti: se fossimo i telecronisti di una partita di rugby useremmo questo verbo per descrivere l’azione che i governi dei Paesi membri della COP27 sono chiamati a fare nei prossimi giorni.

Si tratta, dunque, di un intervento deciso per fermare le conseguenze di un global warming che, solo in Italia, ha portato nello scorso anno - secondo il rapporto annuale dell’Osservatorio “CittàClima” di Legambiente - all’insorgere di 187 fenomeni meteorologici con danni per l’ambiente.

Dove ci eravamo lasciati? Il precedente summit, presieduto dal Regno Unito, si era chiuso con l’approvazione, da parte dei 197 Paesi partecipanti, del “Patto di Glasgow” per accelerare la lotta al climate change e porre le basi per il suo finanziamento, impegnando i governi sull'obiettivo della decarbonizzazione al 2030, e prevedendo il taglio del 45% delle emissioni di CO2 rispetto al 2010. Con il proposito di arrivare a zero emissioni nette intorno alla metà del secolo, e velocizzare gli sforzi per ridurre gradualmente l’uso del carbone e delle fonti fossili.

Adesso, dal 6 al 18 novembre, capi di Stato, ministri, insieme ad attivisti e rappresentanti delle istituzioni locali e della società civile, si riuniscono in Egitto, proprio per cercare di fornire una risposta su una serie di questioni fondamentali. Risposta che diventa ancora più urgente se si considera il contesto geopolitico ed economico profondamente mutato rispetto a un anno fa.

A fronte della crisi energetica, delle concentrazioni record di CO2 e delle conseguenze di eventi meteorologici estremi sempre più frequenti, la COP27 è chiamata a trovare una rinnovata solidarietà tra i Paesi, per portare a compimento lo storico accordo di Parigi.

La mission che si dà questa edizione è quella di cercare di accelerare l’azione contro il riscaldamento globale attraverso la lotta alle emissioni, l'aumento degli sforzi di resilienza e il potenziamento dei flussi finanziari, nonché il riconoscimento di una "transizione giusta" per i Paesi in via di sviluppo in tutto il mondo.

Quattro, dunque, i goal per guardare al futuro: mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento agli stessi - mettere in pratica l’impegno a limitare l’aumento della temperatura globale a 2 gradi, puntando al target di 1,5 - finanza climatica, e collaborazione.

Di questi argomenti si discuterà alla Conferenza, a cui partecipa anche l’Unione Europea: ​​il Parlamento, in vista dell’appuntamento a Sharm El Sheikh, ha approvato una risoluzione in cui delinea le sue richieste per l’appuntamento dei prossimi giorni.

Secondo i deputati le sfide più importanti che siamo chiamati ad affrontare come umanità riguardano le crisi climatica e della biodiversità, anche alla luce anche di quanto emerge dall’“Emissions Gap Report” del 2021 a cura dell’UNEP Copenhagen Climate Centre, secondo cui ci avviamo verso un aumento della temperatura di 2,7°C entro la fine del secolo, ben al di sopra del target dell’Accordo di Parigi.

Il Pianeta non può aspettare, quindi, e tutti devono fare la loro parte per un cambio di passo decisivo. Anche noi di E-Distribuzione stiamo dando il nostro contributo, rendendo possibile l’integrazione delle fonti rinnovabili nella produzione di energia elettrica, elemento chiave della transizione energetica negli sforzi di decarbonizzazione.

In particolare, stiamo rafforzando la nostra capacità nell’accogliere la potenza derivante dalla connessione alla rete dei nuovi impianti a fonte rinnovabile: solo da inizio anno sono circa 140 mila gli impianti allacciati, rappresentando oltre 1,7 GW.

Il ruolo della rete in questo processo è fondamentale: lo sottolinea anche l’ultimo “World Energy Outlook”, che pone l’accento sulla portata degli investimenti necessari e dedicati alle infrastrutture di rete per abilitare gli obiettivi di decarbonizzazione ed elettrificazione.

La nostra rete, dunque, si pone in prima linea in questo cambiamento. Insieme e al fianco delle istituzioni.