• 07 dicembre 2021

Grid Futurability® Genova: verso un futuro distribuito

Un nuovo modello di infrastruttura resiliente, aperta, sostenibile

Immagine della creatività Grid Futurability® Genova

Il futuro è distribuito. E prosegue il suo cammino verso la transizione energetica in una città simbolo di resilienza e dalla forte identità storica, Genova. Si è svolto il 2 dicembre l’evento “Grid Futurability® Genova: la Rete dell’Energia”, che ha presentato il nostro progetto per una smart grid partecipativa, resiliente e sostenibile nella “Superba”.

Fu Petrarca nel 1358 a definirla così. Una città imponente e orgogliosa che, dal suo passato glorioso, si proietta verso un futuro aperto e sostenibile: è da Genova che siamo partiti circa cinque anni fa con la prima idea di smart grid ed è qui che torniamo con una nuova visione industriale, la Grid Futurability®, così descritta nelle parole di Vincenzo Ranieri, Amministratore Delegato di E-Distribuzione: “Un nuovo concetto di infrastruttura che deve diventare una piattaforma a disposizione dei cittadini e delle imprese”.

La nostra città vuole essere sul living edge, il confine vivente, di questa transizione”, ha detto Marco Bucci, Sindaco di Genova, ricordando l’impegno collettivo volto a decarbonizzare infrastrutture fondamentali come il porto, insieme al trasporto pubblico locale entro il 2025, per elettrificare l'intera città entro il 2030.

La sfida maggiore che ci attende è “quella di far sì che la transizione ecologica entri nelle case di tutti i cittadini, e Genova è chiamata ancora una volta ad essere ‘superba’ nel senso autentico del termine”, ha replicato poi Ranieri, sottolineando come ad essere protagonista è una nuova visione partecipativa, “digitalizzare la rete in modo che sia in grado di trasportare, oltre agli elettroni, anche dati che siano utilizzati e utilizzabili non solo da chi la gestisce, ma anche dal cliente stesso e dalle istituzioni”.

Cosa avverrà? Il progetto si concentra su due quartieri, Certosa e Sampierdarena, coinvolgendo 35.000 clienti. Oltre ad interventi di potenziamento e resilienza della rete, metteremo in campo -  insieme alla fibra ottica per potenziare i canali di comunicazione -  le migliori tecnologie per rendere l’infrastruttura più digitale ed efficiente: la Smart Fault Selection - capace di individuare il guasto in meno di un secondo minimizzando eventuali disservizi per i clienti -  sensori ambientali e Iot (Internet of Things) -  capaci di monitorare in tempo reale lo stato dell’infrastruttura - e il Gemello Digitale, che consente di avere una replica virtuale di ogni componente per renderlo disponibile da remoto facilitando analisi, programmazione di nuovi interventi e manutenzioni.

Senza dimenticare anche le cassette stradali, più resistenti e smart, e l’Open Meter, che qui in Liguria è stato al centro di un’iniziativa pilota di economia circolare: abbiamo infatti installato a Genova i primi 4.000 Green Open Meter, realizzati a partire dai contatori dismessi.

Quali sono i vantaggi di questo nuovo modello? “Il primo beneficio è migliorare la qualità del servizio, insieme alla resilienza della rete”, ha dichiarato Enrico Bottone, Responsabile Area Nord Ovest E-Distribuzione. E poi “avvicineremo la rete al cittadino”, ha aggiunto. Come? Rendendo sempre più integrate nel contesto urbano e con un minore impatto possibile le nostre infrastrutture.

Anche le competenze sono fondamentali per costruire un futuro sostenibile, concorda Paola Girdinio, Professore Ordinario dell’Ateneo ligure, per questo è necessario “far crescere la consapevolezza e la formazione in questo campo”.

Soprattutto quando si è capofila come lo è Genova. A ricordarlo è stato Sonia Sandei, Vicepresidente Confindustria Genova, che ha sottolineato un progetto centrale per le imprese e la città: l’elettrificazione del porto.

E in questo contesto la rete deve essere sempre più resiliente, di qualità e vicina al territorio, ha argomentato Luca Lo Schiavo, Vicedirettore Infrastrutture Energia e Unbundling di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

E, infine, distribuita. Per facilitare e abilitare una transizione ecologica “anche noi siamo chiamati e vogliamo farci trovare pronti a fare la nostra parte, per scrivere una pagina importante nella storia del Paese”, ha concluso Ranieri.