• 14 novembre 2020

Alluvione in Piemonte e Liguria: il racconto delle nostre squadre

Le testimonianze di chi ha lavorato e sta lavorando incessantemente per riparare i danni causati dalla tempesta Alex

Immagini del maltempo in Piemonte a ottobre 2020

Ritrovarsi a fare i conti con la furia distruttiva di vento e pioggia: uno scenario così se lo ricorderanno. Come pure rimarranno nella loro memoria il lavoro di squadra, la collaborazione e l’aiuto che è stato loro fornito dai colleghi di altre aree territoriali, e istituzioni. I nostri capi zona e capi squadra raccontano, a un mese da quei giorni di inizio ottobre, i tragici momenti in cui la tempesta Alex ha flagellato Piemonte e Liguria, causando gravi danni alle popolazioni e al territorio, con forti impatti sulla nostra Rete elettrica.

A questo proposito nei giorni precedenti alla tempesta è stata indetta un’allerta meteo che ha comportato, in via preventiva, l’aumento del personale reperibile e la premunizione di gruppi elettrogeni nelle zone più strategiche per cercare quanto più possibile di intervenire con velocità sui guasti.

Dal 2 al 5 ottobre scorso, venti a oltre 90 chilometri orari e abbondantissime piogge hanno colpito duramente l’intero Nord-Ovest, in particolare Cuneese, Biellese e Verbano, in Piemonte, e il Ponente Ligure. Le precipitazioni, superiori per entità al 50 per cento della media annuale, e le condizioni estreme hanno causato esondazioni, frane, allagamenti e smottamenti che hanno fatto purtroppo crollare abitazioni e ponti, hanno portato alla sospensione della circolazione ferroviaria e hanno reso impraticabili strade e autostrade. Un bilancio che, infine, conta anche diverse vite umane e tante famiglie evacuate dalle loro case.

A Daniele Rabbi, capo squadra a Serravalle Sesia, resterà per sempre nella memoria la strana sensazione che provò la notte del 2 ottobre: “Sono salito su un palo per riparare un guasto e, da lassù, il vento soffiava molto forte. Ero un po’ preoccupato, non solo per il lavoro, avevo capito che stava accadendo qualcosa veramente grave”.  Il rapido rientro a casa e subito il suo telefono squilla. “Siamo intervenuti sui primi guasti e ci siamo resi conto che la portata dell’emergenza era troppo vasta per poter essere gestita solo dal personale in unità operativa”.

Altre squadre vengono allertate e raggiungono rapidamente le aree colpite.

Appena arrivato sul posto mi sono detto: ‘Ma dove sono finito?’ Era la prima volta che mi imbattevo in uno scenario del genere. Non mi era mai capitato”, riferisce Massimo Garro, capo squadra a Cuneo. “Le cabine erano completamente inaccessibili, piene d’acqua. Grazie all’aiuto della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, siamo poi riusciti a svuotarle per mettere in servizio qualche linea”.

“C’erano 5.000 utenti al buio e un vento devastante quando siamo usciti – dice Gianluigi Buscaglia, capo squadra di Savona – il vento ha rovesciato le linee e i pali, abbiamo dovuto prendere decisioni in fretta”

Altrettanto forte l’impatto per Marco Rosa, capo della zona Novara-Verbania Vercelli-Biella. “C’è stato un momento in cui – racconta – avevamo 90 linee di Media Tensione fuori servizio, molte di queste avevano due o più guasti, alcuni molto gravi tra cui pali a terra o tralicci ribaltati a causa dell’esondazione del fiume”. Il piano di emergenza è stato subito attivato e “abbiamo movimentato i generatori per alimentare il più gran numero di utenti possibili”, testimonia Rosa.  Un impegno che non ha avuto soste dunque quello delle nostre squadre per riparare i danni, ripristinare le linee e mitigare i disagi dei clienti, come ci dice anche Pierangelo Patetta, capo zona Cuneo-Alba: “Abbiamo lavorato giorno e notte: la situazione in Val Vermenagna, soprattutto a Limone Piemonte, è stata disastrosa: abbiamo visto cavi di media tensione a cielo aperto e strappati dalla forza dell’acqua, pali ma anche tralicci abbattuti”. 

“I colleghi hanno dato il loro meglio nella gestione dell’emergenza”, prosegue Marco Rosa, che sottolinea anche il grande spirito di collaborazione tra aree: gli aiuti sono arrivati molto velocemente e il lavoro di squadra ha premiato nei tempi di intervento, come evidenzia anche Patetta.

“Ho riflettuto molto sull’aiuto che ci è stato dato dai colleghi di altre zone e l’aiuto che abbiamo donato noi -”, dice Andrea Moglia, capo zona Genova-La Spezia, “spesso non è facile chiamare gli operativi per dirottarli su un altro guasto con più utenti senza corrente; sono decisioni delicate”.
Della stessa idea è Domenghini Gianmaria, capo zona Savona Imperia: “La collaborazione è stato il punto strategico”.

Una lotta contro il tempo dunque che ci ha fatto mobilitare 390 colleghi e 128 mezzi speciali, che hanno portato, tra l’altro, a installare 233 gruppi elettrogeni e a fornirne altri 41 di piccola taglia ai Comuni, in supporto alle istituzioni e alle comunità locali. La tempesta, del resto, ha lasciato il segno sulla nostra Rete, con 368 Linee di Media Tensione disalimentate (con un picco di 110.000 clienti). Oltre 160.000 le chiamate a livello nazionale al nostro numero verde 803.500 per segnalare i guasti.

“Un’emergenza enorme che ha richiesto lo sforzo di tanti colleghi che ha garantito una risposta operativa che non ha eguali – commenta  il capo Area Nord Ovest Enrico Bottone – lo spirito di condivisione e la visione di squadra ha premiato anche in questa situazione. Il mio grazie va a tutti i colleghi che hanno collaborato per riportare corrente in zone spesso difficili da raggiungere”

Ma l’emergenza non è finita: le nostre squadre sono ancora sul campo, come nota Garro: “Sono ancora presenti degli scenari devastanti: pali per terra e linee scoperte. Stiamo cercando di ripristinarne e ricostruire quanto più possibile”

Un lavoro incessante, dunque, ma che, come ricorda Rabbi, viene ripagato dalla consapevolezza di svolgere un compito di pubblica utilità: “Non c’è soldo che paghi lo sforzo e l’orgoglio di portare corrente alle persone che ne hanno bisogno”.

E sempre di più l’abnegazione, il lavoro di team e le competenze dei nostri uomini e donne serviranno per far fronte ai cambiamenti climatici che causano sempre più spesso questo tipo di condizioni metereologiche estreme.

 

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