• 04 settembre 2020

La cabina secondaria Miani a San Marco a prova di acqua alta

L’impianto del centro storico sarà al riparo anche durante eventi di portata straordinaria. Il racconto del complesso intervento nelle parole di Chiara Berto

Immagini della cabina secondaria Miani a San Marco

“Il più importante piano di riqualificazione della rete a Venezia risale a subito dopo l'alluvione dell’Acqua Granda”.  Era il 1966 e si era raggiunto il livello record di 194 cm. In seguito a quell’evento tutte le parti in tensione all’interno delle nostre cabine, quasi settecento, sono state innalzate a più di due metri sul livello medio del mare. Questa operazione ci ha permesso di non avere alcun corto circuito sulle nostre linee a novembre, quando il livello di marea ha raggiunto i 187 cm.”.

L‘ Acqua Granda ricordata da Chiara Berto, Capo Unità Operativa Zona di Venezia di E-Distribuzione è stato l’evento, insieme a quello del novembre 2019, che ha segnato la storia recente della Serenissima, mostrandone le sfaccettate criticità tra cui quelle di una rete elettrica che necessita di una strategia di manutenzione su misura per essere davvero efficiente e resiliente.

Venezia è una città-gioiello amata e conosciuta in tutto il mondo, il cui fascino emerge non soltanto dalle sue immense ricchezze storico-artistico-culturali ma anche dalla sua peculiare morfologia, un'intricata rete di ponti e canali che la rende unica. Non una città come le altre dunque, e il suo essere sorta così magicamente sulla Laguna è al contempo la sua più grande peculiarità ma anche il suo punto debole, che la espone a continui rischi legati ad alta marea e inondazioni.

Come coniugare questa meravigliosa vita sull’acqua con le esigenze di ua città che, per andare avanti, ha bisogno di alcuni servizi essenziali, a partire da quello di garantire l’elettricità? Come spiega Chiara Berto, a Venezia da gennaio 2020, per far fronte a eventualità di questo tipo, già da anni, E-Distribuzione ha messo a punto un piano per la messa in sicurezza delle cabine di media e bassa tensione (BT e MT) potenzialmente a rischio, ereditando l’‘antica’ lezione maturata con le alluvioni del passato.

 

Cabina secondaria Miani, una blindatura contro l’acqua alta

Si tratta di una città “delicata, che richiede profonda attenzione e conoscenza delle sue specificità”, prosegue l'Ingegnere Berto, che racconta anche dell'ultimo intervento di manutenzione eseguito sulla cabina secondaria Miani, sita nell'area del centro storico di Venezia, la cosiddetta area Marciana, nei pressi della Basilica di San Marco: “È stata eseguita la sostituzione della sezione MT ‘a giorno’ (impianto scoperto, soluzioni ormai superate, ndr.) con uno scomparto MT blindato, un'operazione che viene fatta normalmente in molte cabine in tutta la rete di Venezia e anche nazionale, ma che in area Marciana ci garantisce la stabilità della rete e la qualità del servizio in caso di eventi come l’acqua alta. Nella cabina Miani infatti, erano stati registrati numerosi scatti a causa di roditori che spinti verso l’alto dall’acqua entravano in contatto con le parti elettriche in tensione”.

Anche la rilevanza della posizione della cabina ha reso necessario un intervento immediato sull'impianto, che presenta alcune differenze dal resto della rete, come le alimentazioni dirette BT: “È stato costruito appositamente in tal modo per garantire un livello di servizio adeguato alla rilevanza del luogo, per sopperire alle difficoltà logistiche che rendono gli interventi su guasto prolungati e scomodi”, sottolinea la responsabile dell'unità, “basti pensare che installare gruppi elettrogeni a Venezia è quasi ovunque un’impresa. L’ambiente marino produce una più rapida usura di tutti i materiali: il presidio quindi è continuo anche grazie alla collaborazione delle segnalazioni dei cittadini e delle istituzioni che sono sempre pronti ad aiutarci nell’evidenziare tutte le criticità, e che hanno un amore e senso di cura e appartenenza per la città che è difficile trovare altrove”.

La fragilità di Venezia è ben conosciuta dai suoi cittadini, ma lo è anche dall'unità operativa stessa: “I nostri tecnici e operativi hanno tutti una particolare sensibilità per la cura della città, della clientela e delle istituzioni, e soprattutto hanno sempre bene in mente queste specificità dal momento che molti di loro sono residenti o nativi di Venezia e della Laguna. Inoltre credo che chi come me ricopre il ruolo di responsabile debba conoscere la storia della rete elettrica a Venezia per sapere valutare la pericolosità degli eventi atmosferici e capire l’entità del rischio e le forze necessarie da mettere in campo”.

Riguardo la gestione di una rete di distribuzione che alimenta una città delicata come il capoluogo veneto, un altro aspetto fondamentale, attiene la necessità di preservarne il prezioso patrimonio storico-culturale. “Lavorare a Venezia significa confrontarsi di continuo con gli esperti della Soprintendenza che tutelano il patrimonio storico-culturale, i tecnici del comune, il magistrato alle acque, l’autorità portuale, i tecnici agronomi che sovrintendono la cura della flora e fauna della Laguna. 

 

Altri interventi: cabina di San Giobbe e linee MT per il MO.S.E.

Intanto, oltre al recente intervento sulla cabina secondaria Miani, nell'ultimo anno la nostra Unità Operativa ha operato a tutela della rete che serve il centro storico, con l'impermeabilizzazione della parte interrata della cabina primaria di San Giobbe. Un'opera di riqualificazione, sottolinea l'Ingegnere Berto, che ha mostrato la sua efficacia proprio nel novembre 2019, durante l'ultima grande alluvione. Altri piani di intervento hanno riguardato poi le linee di media tensione installate dall'unità Sviluppo Rete, che alimentano il progetto MO.S.E., l'ingente opera che andrà a difesa della città in caso di inondazioni.

Possiamo dire che a Venezia il lavoro non manca mai.