Autoconsumo diffuso: nuovi paradigmi energetici

Che cos’è l’autoconsumo diffuso e quali sono le sue configurazioni: la promozione di un nuovo modello di produzione e consumo energetico

Foto di pannelli fotovoltaici posizionati sui tetti delle case

 

Differenza tra autoconsumo e autoconsumo diffuso 

Mentre l'autoconsumo consiste nella possibilità di consumare in loco - nella propria abitazione, in un ufficio, in uno stabilimento produttivo, ecc. - l'energia elettrica prodotta da un impianto di generazione per far fronte ai propri fabbisogni energetici, l’Autoconsumo Diffuso è fondamentalmente la possibilità per i consumatori finali di associarsi per condividere l’energia elettrica prodotta all’interno della medesima configurazione.

 

Autoconsumo diffuso: significato e funzionamento

Con la delibera ARERA 727/2022/R/eel, è stato definito il Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso (TIAD). 

Nell'autoconsumo diffuso i partecipanti sono clienti finali, come individui, famiglie, imprese ed enti pubblici. Questi partecipanti si uniscono in un gruppo di autoconsumo e, all'interno di questo gruppo, condividono l'energia prodotta da uno o più impianti di produzione. Questi impianti possono appartenere sia ai consumatori stessi che ai produttori terzi, che seguono le istruzioni del gruppo di autoconsumo.

 

 

Regolazione TIAD: le 7 diverse configurazioni di Autoconsumo Diffuso

Il TIAD, che regola l'autoconsumo diffuso e le forme di aggregazione e condivisione dell'energia prodotta, promuovendo un utilizzo più efficiente delle risorse energetiche, ha definito sette diverse configurazioni di Autoconsumo Diffuso divise nelle seguenti tre classi:

  • gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente in edifici e condomini;
  • Comunità Energetiche (CE);
  • autoconsumatori individuali a distanza.

 

In queste configurazioni le unità di produzione e consumo devono essere appartenenti alla stessa zona di mercato o, in caso di linea diretta, questa non deve superare i 10 km di lunghezza.

La differenza tra le diverse configurazioni appartenenti alla stessa classe è dovuta al fatto che il TIAD tiene conto anche dei clienti attivi proprietari di un impianto di produzione alimentato da fonti non rinnovabili. L’energia autoconsumata da queste configurazioni viene remunerata tenendo conto dei costi di esercizio delle reti elettriche che vengono mediamente evitati per effetto dell'avvicinamento elettrico di produzione e consumo nella medesima ora, ma non viene incentivata vista la provenienza da fonti non rinnovabili.

Ulteriori informazioni relative alle diverse configurazioni e all’energia condivisa, autoconsumata e incentivata sono disponibili sul sito di ARERA nella sezione dedicata al TIAD.

 

I vantaggi

I vantaggi dell’autoconsumo diffuso sono: 

 

Cos’è l’autoconsumo collettivo?

Con autoconsumo collettivo ci si riferisce comunemente ad una particolare forma di autoconsumo diffuso definita dall'art.2 comma 1, lettera o), d.lgs. 199/21 e inizialmente regolata dalla delibera ARERA 318/2020/R/eel, ovvero i gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente all’interno del medesimo edificio o condomino. La configurazione è stata normata e ampliata successivamente anche all’interno del TIAD.

 

Incentivi per i gruppi di autoconsumo diffuso

Gli incentivi previsti dal TIAD sono stati definiti dal decreto CER emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)

 

Normative e regolamentazioni