ISMI: un “cervello” al centro della rete smart nelle isole minori
Verso un futuro energetico sostenibile grazie alla trasformazione delle reti in questi luoghi
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Migliorare la gestione della rete delle isole minori italiane e promuovere la generazione da fonti rinnovabili. Si è concluso il progetto ISMI (acronimo di Integrated Storage for Microgrid Innovation) che abbiamo guidato come soggetto capofila e che permetterà di trasformare il volto elettrico di questi territori ancora non elettricamente interconnessi alla terraferma.
L’iniziativa, che ha coperto un budget di circa 6,9 milioni di euro di cui finanziati 5,40 circa, rientra nel bando nazionale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy “PON Grandi Progetti R&S – PON IC 2014/2020 Agenda Digitale e Industria Sostenibile”. Il progetto nasce dalla necessità di implementare soluzioni gestionali e tecnologiche che permetteranno alle isole minori del nostro Paese, ancora legate a un modello energetico tradizionale (a combustibili fossili), di introdurre le smart grids, contribuendo al percorso della transizione energetica e favorendo la diffusione delle rinnovabili.
Il programma ha definito un sistema, una sorta di “cervello” elettronico, che, attraverso una gestione intelligente dei flussi di potenza, riesce a testare e controllare i generatori, diesel e da fonte rinnovabile, i sistemi di accumulo e tutti gli altri componenti presenti all’interno della microrete in modo da poter garantire un esercizio sicuro e stabile della rete, così da permettere ed incrementare una penetrazione delle fonti green sempre più capillare.
Le attività si sono svolte nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023 e si sono distinte in due fasi. Anzitutto è stata ideata l’architettura di una microgrid per il controllo efficiente e stabile delle reti isolate, integrando logiche di controllo, sia a livello globale di rete che locale, dei sistemi di generazione da fonte rinnovabile e convenzionale con i sistemi di accumulo dell’energia.
Il primo step ci ha visto lavorare allo sviluppo di un simulatore dimostrativo: si sono svolte infatti sperimentazioni digitali real-time che hanno permesso di definire l’apparato del Microgrid Controller, il dispositivo che garantisce il coordinamento di tutti gli elementi della rete.
Non solo gestione intelligente, dunque, ma anche monitoraggio: sono stati sviluppati appositi strumenti di controllo per assicurare una stima sempre più accurata dello stato della rete, indispensabili per ottimizzarne il funzionamento.
Nella seconda fase si è proceduto alla validazione dei prototipi di Microgrid Controller, questa volta però coinvolgendo un segmento “reale” di rete in Bassa Tensione.
A beneficiare di “Integrated Storage for Microgrid Innovation” è dunque l’intero sistema elettrico delle isole minori che così potranno sfruttare sempre di più il potenziale e le opportunità date dalle reti intelligenti.
Tutto questo è stato reso possibile grazie alla collaborazione sinergica con società specializzate nello sviluppo di soluzioni innovative nell’ambito delle rinnovabili e con enti di ricerca quali l’Università di Bari e il CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano). Sempre in un’ottica di servizio per il Sistema-Paese.