• 01 marzo 2021

Salviamo Clint, rapace di Basilicata

Interventi per mettere in sicurezza le linee e azioni dirette alla conservazione di questa specie a rischio

Immagine di un capovaccaio in volo

Un progetto per proteggere e tutelare il capovaccaio, rapace sull’orlo dell’estinzione in Italia: il LIFE Egyptian vulture è una delle iniziative capofila che ci vedono in campo per la tutela della biodiversità in Italia e Spagna

Si chiama Clint, come l’attore premio Oscar, e quando è nato, proprio il giorno del compleanno del regista americano, pesava solo 50 grammi. A prendersi cura di questo rapace dal look un po’ punk per la sua cresta di piume, sono stati, in Toscana, gli esperti del CERM, Centro Rapaci Minacciati, il sito più grosso al mondo per numero di esemplari dove avviene la riproduzione in cattività del volatile, piuttosto complessa e delicata, che viene seguita in ogni fase. La nascita del piccolo e la successiva liberazione, a Matera, dopo novanta giorni, sono quelle più affascinanti: il viaggio di Clint, che, come ogni altro simile, viene dotato di una sorta di “zainetto” gps, non invasivo, per seguirne tutti gli spostamenti, parte da qui per arrivare a sud del Sahara, attraversando l’Italia meridionale. Oltre quattromila chilometri che lo portano verso l’Africa, dove la sua specie trascorre in media quattro anni, per poi tornare da noi per “metter su famiglia”.

Questo è il percorso e la storia di Clint come di ogni altro capovaccaio protagonista di “LIFE Egyptian vulture”, il progetto che stiamo portando avanti in Italia, in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, e in Spagna, a Fuerteventura e Lanzarote, insieme agli altri partner. Attraverso questo programma si vuole migliorare lo stato di conservazione della specie, un piccolo avvoltoio europeo migratore, nel nostro Paese e nelle Isole Canarie, mettendo in campo una serie di iniziative che mitighino l’impatto dei fattori che influiscono negativamente su di essa, e, al contempo, azioni dirette a incoraggiarne la ripresa demografica e l’espansione.

In Italia, in particolare, questo rapace è sull’orlo dell’estinzione, avendo subito una diminuzione della popolazione di oltre l’80% a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso: al momento solo tre regioni del Sud, Basilicata, Calabria e Sicilia, ospitano le coppie nidificanti che sono state individuate e censite in un numero di meno quindici.

Il “LIFE Egyptian vulture” prevede, tra gli altri, la sorveglianza dei siti di nidificazione, la creazione e gestione di stazioni di alimentazione, dette anche carnai, attività di contrasto all’uso illegale del veleno, per evitare il fenomeno dei bocconi avvelenati, la riproduzione ex-situ, presso il CERM ad esempio, cuore di queste iniziative, ed il rilascio di individui nati in cattività. Parte integrante e fondamentale del progetto sono i nostri interventi per mettere in sicurezza le linee elettriche: una delle principali minacce è infatti rappresentata dalle strutture di Media Tensione, dove l’avifauna, in zone con scarsa presenza di alberi, sosta per riposarsi o godere di un punto di osservazione privilegiato, che rappresentano per loro il rischio folgorazione. Per questo noi di E-Distribuzione interveniamo costantemente: stiamo effettuando una serie di azioni per isolare oltre 500 pali elettrici in aree sensibili non solo per il capovaccaio, ma anche per altre specie.

Messo a dura prova anche dalla carenza di cibo, per la diminuzione delle mandrie al pascolo e per la rimozione dal terreno di capi di bestiame morti, e soprattutto dal bracconaggio, che nel secolo scorso è stato il primo responsabile del crollo della specie, l’avvoltoio dalle piume bianche è fondamentale per l’ecosistema, in quanto ne rappresenta una sorta di spazzino naturale, cibandosi essenzialmente di carcasse e rifiuti organici. Le sue origini sono lontanissime, nell’Antico Egitto era un animale sacro a Iside, ma l’uomo negli anni ha introdotto fattori di disturbo alla loro nidificazione e ai siti dove veniva effettuata di solito: la sua conservazione è cruciale per l’ambiente e noi di E-Distribuzione siamo in prima linea per garantire a questo piccolo rapace un futuro.

 

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